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La Valle di Salinas (Salinas Valley), in California, è nota per essere stata definita la “Salad Bowl of the World”, poiché il 70% delle coltivazioni di lattuga degli Stati Uniti si trova in quest’area. Il sito produttivo vive da diversi anni una grave fase di siccità. Il tema della carenza d’acqua per le coltivazioni è motivo di preoccupazione in tutto il mondo, ragion per cui è importante conoscere la strategia messa in atto da una realtà di tale rilievo per affrontare l’emergenza.
Un approccio multifattoriale, basato sulla tecnologia come principale alleata, ma anche su sistemi normativi e regole per l’approvvigionamento, è permette di pianificare azioni adeguate e lungimiranti. In assenza di pioggia, la tecnologia è infatti l’unica risorsa in grado di fornire un supporto. Ad esempio, per quanto riguarda l’irrigazione, il metodo a goccia sta andando sempre più a sostituire quello tradizionale, basato sull’utilizzo di irroratori di grandi dimensioni che disperdono maggiori risorse. Con il metodo a goccia l’evaporazione viene ridotta e l’acqua arriva direttamente alla radice della pianta.
In determinati casi, una valida alternativa è rappresentata dalla coltura idroponica che permette un maggiore controllo dell’approvvigionamento idrico e un risparmio d’acqua fino al 90%, oltre ad altri benefici come il minore consumo di suolo e la riduzione dei costi ambientali. Oltre all’adozione di tecnologie avanzate, sono però necessarie strategie d’intervento di tipo normativo e regole precise. A fine anni Novanta è stato approvato un piano di riduzione del manto erboso (turf reduction program), grazie al quale sono stati rimossi quasi centottanta milioni quadrati di erba, per limitare l’impiego di risorse idriche. Gli incentivi “stick” sono sanzioni per coloro i quali violano le direttive inerenti all’irrigazione: la normativa prevede infatti che si possa innaffiare solo un giorno alla settimana in inverno, tre giorni alla settimana in primavera e autunno e sei giorni alla settimana in estate, tra le ore 19:00 e le ore 11:00 del giorno successivo. È fatto severo divieto di irrigare la domenica.
La città di Las Vegas, nel Nevada, è all’avanguardia nella gestione delle acque reflue: dopo averle trattate le immette nel suo serbatoio, situato nei pressi del vicino lago Mead, consentendone il riutilizzo. Tuttavia, il livello del lago, che rifornisce anche sette stati USA e parti del Messico, si sta gradualmente abbassando, ed è qui che entra in gioco un’intelligente strategia di ingegneria finanziaria. Il fabbisogno idrico della California è molto maggiore di quello del Nevada, così il Metropolitan Water District of Southern California ha proposto di costruire un nuovo vasto impianto per il riciclo delle acque reflue, anziché scaricarle nel Pacifico. La Southern Nevada Water Authority aiuterebbe a finanziare il progetto con un importo di 750 milioni di dollari, in cambio di una rinuncia formale da parte della California alle acque del fiume Colorado, che sfociano nel lago Mead, per concederne l’utilizzo al Nevada.
Photo by Timothy Meinberg on Unsplash