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Le aziende infette da ToBRFV nei Paesi Bassi sono ora trentotto, due in più rispetto all’ultimo report a cura dell’Autorità olandese. Si è infatti aggiunto il comune di Waadhoeke, presso cui sono state individuate infezioni in due aziende
Oltre a questi trentotto casi accertati, ce ne sono quattro sospetti, ancora da confermare. Lo status di infezione sospetta riguarda tutte quelle situazioni che non sono ancora state sottoposte a verifica. Si verifica laddove non è stato possibile prelevare un campione ufficiale, per ragioni tecniche o di tempo, ma i sintomi si sono manifestati e sono visibili a occhio nudo. Un altro caso è quando la pianta sospettata di infezione appartiene a un lotto che è già stato venduto: in tale eventualità si procede a un controllo sei mesi dopo l’impianto di una nuova coltura. Dalla metà del 2019, il virus è stato identificato in un totale di 54 aziende. 12 aziende lo hanno eliminato, mentre in altre due aziende c’è stata una reinfezione. Infine, sono sei le aziende che hanno cambiato tipo di coltivazione, preferendo altre specie. In Europa la normativa sulla quarantena obbligatoria viene ancora applicata in caso di ToBRFV, pertanto le aziende sono obbligate per legge a denunciare alle autorità.
Fonte: Hortidaily
Photo by: Aga on FreeImages