DATA:
VISUALIZZAZIONI:
282
Il 40% degli europei soffre di un’insufficienza di vitamina D, così come un miliardo di persone in tutto il mondo. A causa dello stile di vita contemporaneo, questa carenza continua a diffondersi nella popolazione, aumentando il rischio di cancro, demenza e altre malattie.
Un pomodoro geneticamente modificato allo scopo di produrre vitamina D potrebbe essere una soluzione sostenibile a questo problema di salute globale. Le foglie di pomodoro sono dotate naturalmente della provitamina D3 a bassi livelli. I ricercatori al centro del John Innes hanno usato il gene CRISPR-Cas9 modificante per aumentare il dosaggio di provitamina D3 nella frutta e nelle foglie del pomodoro. La nuova coltura biofortificata è stata esposta ai raggi UVB, con conseguente conversione in vitamina D3. Dopo questo processo, un singolo pomodoro conteneva gli stessi livelli di vitamina D di 28 grammi di tonno, o di due uova di medie dimensioni, entrambe fonti rilevanti di vitamina. Le foglie delle piante modificate possedevano fino a 600 ug di provitamina D3 per grammo di peso secco. L’assunzione giornaliera raccomandata di vitamina D è di 10 ug per gli adulti. Le foglie di pomodoro sono generalmente trattate come materiale di scarto, in questo caso, potrebbero essere utilizzate per integratori D3 vegani e in generale per scopi alimentari. Questa pianta potrebbe quindi diventare una fonte sostenibile e a base vegetale di vitamina D3, a beneficio anche dei produttori. Il metodo potrebbe essere applicato ad altre piante grazie alla stessa via biochimica dei pomodori, tra cui melanzana, patata e pepe.
Fonte: Greyman on FreeImages