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Negli ultimi anni, la Polonia ha dovuto affrontare la minaccia sempre più imponente del virus CGMMV, fonte di grande preoccupazione per la comunità agricola. Il Cucumber Green Mottle Mosaic Virus appartiene al gruppo dei Tobamovirus, e nella regione di Kalisz ha causato notevoli problemi: “Questo virus ha avuto un impatto rilevante sulle colture di cetrioli e non solo, in più ha anche fatto scattare un campanello d’allarme nei paesi baltici – afferma Piotr Slomiany di GrowConcept, fornitore di substrati di cocco e altre soluzioni per la coltivazione di ortaggi e piante da bacca. La battaglia contro il CGMMV necessita di sforzi collettivi, tra cui il miglioramento delle pratiche in serra e la messa a punto di trattamenti efficaci”.
Il virus CGMMV è in Polonia almeno dal 2019, la sua presenza è storicamente legata alla presenza di tripidi o afidi. A febbraio 2023, tuttavia, il patogeno ha fatto la sua comparsa senza gli insetti. Questo cambiamento ha sollevato seri interrogativi rispetto all’adattabilità acquisita dal virus alle mutazioni ambientali, tra cui spicca per importanza l’aumento delle temperature.
I primi sintomi si manifestano sulle foglie superiori delle piante infette, diffondendosi poi in gran velocità. Le foglie malate sono caratterizzate da una superficie ridotta, che comporta una diminuzione delle capacità di fotosintesi. La progressione del virus giunge poi a colpire i frutti, causando deformità di crescita. Le piante stesse faticano a germogliare e finiscono per appassire, spesso durante i periodi di intensa luce solare, che va ad esacerbare lo sviluppo della malattia.
Diversi i fattori che hanno contribuito alla diffusione del CGMMV in Polonia, tra cui l’insufficiente disinfezione delle serre. Nello specifico, la pratica di riutilizzare i substrati di coltivazione può introdurre il virus in nuovi cicli colturali. “Proprio come il virus del pomodoro, anche questo patogeno può essere trasmesso dai dipendenti, in particolare quando si lavora con le parti superiori delle piante infette”.
Nella lotta al virus, Piotr afferma che i ricercatori e i coltivatori ricorrono a una soluzione promettente nota come TOBRE: “Il meccanismo chiave alla base del successo di questo preparato risiede nella resistenza sistemica acquisita (SAR), combinata con una molecola di chitosano di dimensioni ottimizzate”. TOBRE sfrutta il SAR per proteggere le cellule vegetali dagli attacchi dei virus, tramite un meccanismo che innesca la compartimentazione cellulare, proteggendo gli organelli cellulari dalle infezioni. La molecola di chitosano migliora ulteriormente l’efficacia di TOBRE nel prevenire l’infezione. Per i cetrioli infetti da CGMMV o ZYMV, si raccomanda l’uso di TOBRE per una durata di due settimane, somministrato con l’irrigazione e l’irrorazione. È un prodotto sicuro per la protezione biologica e non lascia residui nel frutto, garantendo la sicurezza e la qualità del prodotto.
Per maggiori informazioni visita il sito: https://tobre.eu/
Foto di Eric Prouzet su Unsplash