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Dall’introduzione dell’embargo sui prodotti ortofrutticoli europei, la Russia si è concentrata sulla produzione interna di frutta e verdura. Poiché il clima rigido non permette lunghi cicli produttivi, il Paese ha puntato principalmente sulle produzioni in serra.
Tra le varietà coltivate in serra, la Russia produce soprattutto pomodori e cetrioli, ma anche peperoni, melanzane e insalate, sta inoltre implementando la coltivazione di funghi e fiori.
Con l’obiettivo di rappresentare gli interessi dei produttori, nel 1994 è stata fondata l’Associazione russa dei produttori in serra, di cui fanno parte 120 aziende collocate in tutto il Paese.
Natalia Rogova, direttrice generale dell’Associazione, ha dichiarato che nel 2019 i soci hanno coltivato 1 milione e 300 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli, principalmente cetrioli e pomodori, ha aggiunto inoltre che entro il 2020 la superficie di produzione complessiva dei soci raggiungerà i 3.000 ettari.
Secondo la Rogova, dal 2015 al 2018 le istituzioni russe hanno garantito il sostegno ai produttori che coltivano in serra, dando loro la possibilità di costruire nuovi impianti e di modernizzare quelli esistenti grazie alla concessione di finanziamenti a interessi agevolati (inferiori al 5% annuo). Questo programma di agevolazioni ha permesso di rinnovare le serre edificate nel periodo dell’Unione Sovietica e di costruirne di nuove. Con le moderne tecnologie di illuminazione artificiale e di irrigazione a goccia, la Russia potrà coltivare prodotti ortofrutticoli in tutte le stagioni.
Fonte: Hortidaily.com
Foto: Erwan Hesry from Unsplash