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In Europa la produzione di pomodoro si conferma abbondante, non solo in Olanda e Belgio, ma anche in altri paesi. Fa eccezione la Spagna dove la stagione si è già conclusa. Nel settore dei servizi agroalimentari la situazione non è delle migliori e si traduce in quello che si può definire “mercato grigio” (gray market).
Sottocosto
Le prospettive non sono delle più rosee: la ripresa registrata a metà maggio ha subìto uno stallo e la situazione sta peggiorando, con prezzi talvolta inferiori ai costi di produzione. Anche se il trend per le varietà di nicchia è abbastanza positivo, non ci sono vere e proprie eccezioni a questo andamento.
Nel settore dei servizi alimentari la domanda è leggermente aumentata, ma non è sufficiente per recuperare quanto perso durante l’emergenza Covid-19. Per i pomodori tondi e per i beef, ad esempio, si spera che la seconda parte della stagione sia migliore della prima, dato che i produttori finora non hanno coperto nemmeno i costi di produzione.
Sei mesi difficili per i coltivatori di pomodoro europei
Le sopra menzionate difficoltà in Olanda portano ad avere un prezzo medio leggermente inferiore a quello del 2019. Anche in Spagna il prezzo medio è più basso rispetto al 2019 sebbene risulti più alto della media degli ultimi 5 anni. Ciò è facilmente spiegabile se si considera la riduzione delle superfici coltivate per via delle coltivazioni in serre illuminate, alle forniture dal Marocco e all’insorgenza di nuovi virus del pomodoro.
Francia: prezzo superiore alla media quinquennale
Tra le quattro nazioni prese in esame, l’Olanda rimane la nazione con i prezzi più vicini a quelli del 2019. È invece l’Italia il paese in cui questa differenza è più marcata, con un gap di 30 centesimi di euro contro i 9 della Spagna e i 10 della Francia. Quest’ultima è l’unica ad avere un prezzo superiore alla media degli ultimi cinque anni.
Fonte: https://www.hortidaily.com/article/9234663/recovery-european-tomato-market-did-not-continue/
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