Diversi i temi trattati, dalle tendenze dei consumatori, sempre più orientati a ricercare gusto e qualità dei prodotti ma anche interessati a conoscere meglio i migliori usi gastronomici delle singole varietà, alle innovazioni tecnologiche per garantire maggiore produttività, maggiore efficienza e quindi anche impatti ecologici inferiori, ad esempio attraverso l’utilizzo di serre a basso consumo energetico.

I ricercatori di Rabobank hanno presentato studi sull’andamento dei prezzi e dei consumi, rilevando che le verdure, e in particolare i pomodori, restano un bene per cui si è disposti a spendere di più. Tuttavia, per aumentare le vendite, invece di confidare sulla semplice leva promozionale, che inciderebbe più nella competizione tra insegne della distribuzione che nell’aumentare i volumi acquistati, i ricercatori suggeriscono di insistere sulla diffusione di nuove abitudini di consumo, che vedano il pomodoro protagonista non solo dei pasti principali, ma anche ad esempio di snack fuori-pasto come “spuntini di benessere”.

Non sono mancati i riferimenti all’andamento della minaccia globale del ToBRFV, ormai presente in tutti i continenti tranne l’Australia, tanto da spingere a utilizzare varietà resistenti come soluzione di base più sicura rispetto alle misure di prevenzione, che sembrano non riuscire ad arginare totalmente la diffusione del virus. Varietà resistenti che, occorre aggiungere, in molti casi risultano migliori anche rispetto a diverse altre dimensioni qualitative.

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Fonte: Hortidaily.org

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