Un nano-sensore rileva i residui di pesticidi sulla frutta per implementare i sistemi di sicurezza alimentare su larga scala

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27 Giugno 2022

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I ricercatori del Karolinska Institutet in Svezia hanno sviluppato un piccolo sensore per rilevare i pesticidi sulla frutta. La tecnica utilizza nanoparticelle con spruzzatura a fiamma, ottenute dall’argento, in grado di aumentare il segnale delle sostanze chimiche. In questa fase preliminare, i ricercatori sperano che questi nano-sensori riescano ad aiutare a scoprire i pesticidi alimentari prima del consumo

I report che abbiamo preso in analisi dimostrano che quasi la metà di tutti i frutti venduti nell’Unione europea contengono residui di pesticidi che, in quantità maggiori, sono stati collegati a problemi di salute umana – afferma Georgios Sotiriou, ricercatore presso il Karolinska Institutet, e autore dello studio. “Tuttavia, le attuali tecniche di rilevamento dei pesticidi sono limitate nella pratica dall’elevato costo e dalla complessa produzione dei suoi sensori. Per superare questo problema, abbiamo sviluppato nano-sensori poco costosi e riproducibili che potrebbero essere utilizzati per monitorare le tracce di pesticidi alla frutta, ad esempio nel negozio“.  I nuovi sensori risolvono queste problematiche grazie all’impiego di una tecnica scoperta negli anni settanta nota come SERS, in grado di aumentare i segnali diagnostici delle biomolecole su superfici metalliche di oltre un milione di volte. Si ricorre a questa tecnologia in parecchi campi di ricerca, ad esempio per individuare i biomarcatori di varie malattie. Tuttavia, gli elevati costi di produzione e la limitata riproducibilità hanno finora ostacolato l’applicazione nel campo della sicurezza alimentare. Lo spray a fiamma è economico, e rappresenta una tecnica ben consolidata. “Lo spray a fiamma può essere utilizzato per produrre rapidamente film SERS uniformi su vaste aree, eliminando una delle principali barriere alla scalabilità“, afferma Haipeng Li, ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Sotiriou e primo autore dello studio. I ricercatori hanno messo a punto la distanza fra le singole nanoparticelle d’argento per aumentare la loro sensibilità. Per testare la loro capacità di rilevazione, hanno applicato un sottile strato di colorante che ha tenuto traccia dei sensori e hanno usato uno spettrometro per scoprire le loro impronte molecolari. I sensori hanno rilevato in modo affidabile e uniforme i segnali molecolari e le loro prestazioni sono rimaste intatte dopo 2 mesi e mezzo, tempi ideali per delineare il loro potenziale in termini di shelf life e la fattibilità per una produzione di larga scala. “I sensori sono in grado di rilevare i residui di pesticidi sulle superfici delle mele in un lasso di tempo di cinque minuti, senza distruggere la frutta“, ha dichiarato Haipeng Li. In attesa della convalida dei risultati e dell’inizio di ulteriori sperimentazioni, i ricercatori vogliono esplorare se i nano-sensori possono essere applicati in altri ambiti, come la scoperta di biomarcatori per malattie specifiche nel punto di cura in contesti limitati dalle risorse.

Fonte: HealthWorld.com

Photo by James Yarema on Unsplash

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